"1a uscita a Monte Paulis di Bruno."

Giugno 2005


1a sosta, Dispensa Sanguinetti.___________________ Bruno al nuraghe di Mont' Arbu.




Panorama di Monte Paulis visto dal nuraghe.________________ l'Iper-modificato TTeddu di Zio Marco :-)




Vista su Costa Rey, dalla Sfinge._________________________ Bruno sotto la Sfinge.


Adesso dietro la Sfinge :-)_______________________ Vista di Costa Rey dalla Sfinge.



Report in ordine cronologico.

Report di Bruno:
Come concordato, ore 15,30 incontro con "Zio Marco" al bar di Kal'e Moru (Geremeas), 20 secondi di convenevoli e subito via per Monte Pauli.
Sono arrivato con un po' di anticipo e siccome il solleone pomeridiano si faceva sentire mi sono rifugiato sotto al Glicine a ridosso della cabina telefonica.
D'improvviso sento l'eco di uno scarico libero dal particolare suono melodioso e deduco si tratti del "TTeddu" di "Zio Marco".
Infatti, scorgo un casco nero con le stelline gialle (stile Stunt-man U.S.A.) ed è la conferma.
Marco fa strada e subito si butta in discesa, sorpassiamo il Monastero e andiamo avanti fino al bivio a sx.
per il Nuraghe (Monte Arbu?)... La descrizione dettagliata del percorso la lascio al report di Marco che conosce il posto come le sue tasche. Per me tutto nuovo.
Naturalmente, da premurosissimo accompagnatore nonchè eccellente guida, mi informa di tutto ed in particolare dei vari tecnicismi del percorso.
Dice: "Vediamo, si potrebbe cominciare con l'arrivare alla "Dispensa Sanguinetti", ci sono un po' di canaloni con i sassi... Se te la senti... Replico, "Se non è peggio della salita di "Minni-Minni"... dovrei farcela.
Insomma, si va e si arriva.
Una prima sosta alla dispensa, seduti all'ombra si fuma il primo "Calumet", lo "Zio" il suo abituale "Zigarro" e io la mia solita "MS". Un sorso d'acqua, due chiacchiere.
Poi direzione "Nuraghe", si sale, si sale, canaloni con sassi a iosa.
Si arriva al Nuraghe. Stupendo! E' dir poco!
Un posto bellissimo, un colpo d'occhio da tuffo al cuore.
Un silenzio ed una pace tutta da godere.
Sosta sul pietrone che guarda sulla costa, sembra di essere sulla terrazza di casa, una magnificenza e beatitudine per gli occhi.
Altro "Zigarro", altra "MS", acqua, e dissertazioni semi impegnate, sulla natura del posto, su amici comuni ecc.
Si riparte, lo "Zio" mi porta ad ammirare un'altra chicca, la "Sfinge".
Bello, bellissimo, anche più del "Nuraghe".
Belle rocce che definisco "Tipo Limbara". Si ammira il panorama, si fuma, si beve e si prosegue.
Arriviamo in un sentiero che si fa sempre più ino.
Poi ci rifermiamo ed a piedi Marco mi porta a vedere dove si passa dopo la cura "Deforestante" attuata dal drappello di "Nonno Danix, Zio Marco e Kalo". Una curva franata, ecc.
Continuo a dirlo: "Posti bellissimi".
La cosa che più mi colpisce e che da bravo ex-Africano apprezzo molto è l'assoluta assenza di gente.
Non abbiamo mai incontrato nessuno, ne moto ne pastori, ne trekkinghisti.
Una goduria.
Si continua e si scende verso Torre delle Stelle, in un tratto boscoso, tra piante di Corbezzolo e Lentisco, colpo di scena! Il regalo più bello della giornata!
Un cerbiatto mi attraversa la strada all'improvviso e freno di brutto per non investirlo.
La traiettoria era tutta in rotta di collisione.
Mi ritrovo con la moto spenta e con l'aria beata e sognante, quasi confuso. Che sorpresa!
Non me l'aspettavo proprio.
Veramente un bel regalo.
Il cerbiatto, giovane oserei dire avesse poco più di un anno, naturalmente spaventato ha continuato la sua corsa nel sottobosco.
Poco più in la raggiungo Marco klaksonando a più non posso.
Si ferma e pensa subito che abbia un problema o che abbia fatto guasto.
Ancora emozionato riprendo fiato e gli racconto dell'incontro col cerbiatto.
Circa un quarto d'ora pìù tardi tocca a Marco fare l'incontro con un altro cervo.
Una pacchia!
Scendi che ti scendi, si arriva ad una specie di radura con erba e fanghiglia, tanta che ad un certo punto la ruota posteriore non ne vuole sapere di uscirne e io li che accelero schizzando fango da tutte le parti, dai e dai, avanti indietro, ecc.
Alla fine ne vengo fuori col risultato che la moto oltre alla prevista Polvere si ritrova anche tutta inzaccherata di fango, sembra quasi più vera!
L'attenta ed ineccepibile guida mi avverte sulle difficoltà prossime venture, discesa con canalone di sassi, ci si deve tenere a sx.
(magari ti infastidiranno un po le frasche...) più giù stessa cosa ma sul lato dx.
Sino ad arrivare ad un pianoro dove un incendio ha bruciato tutto, però noto con piacere che la natura sta riprendendo il sopravvento sulle umane maleffate ed i corbezzoli riprendono a vegetare se possibile più verdi di prima.
Ancora le amorevoli cure ed attenzioni dello zio, rivolte al nipotino di turno, riguardano indicazioni tecniche ed eventuali preventive scuse sulla difficoltà dei percorsi scelti.
Rassicuro Marco dicendogli che alla peggio finisco per terra.
Invece riesco a non fare mai la "Pelle di Leone" e tutto va benissimo.
Unico neo, verso la fine del giro, sopra a Torre delle Stelle, in uno sterrato con curva a sorpresa (a gomito) in discesa, ci arrivo per la verità un po' troppo veloce e distratto dal panorama sul mare...
Mi va di lusso!
Niente caduta, solo finisco in cunetta e fatico non poco ad uscirne.
Tanto che lo Zio non vedendomi arrivare torna su e scende dalla moto per darmi una mano, comunque riesco a farcela da solo e si riparte.
Beh, basta così, il resto lo conoscete già.
Si arriva, Marco in MONORUOTA e scarico che CANTA, al "Birra - Bar" di Geremeas, stanchi, ma felici e sanamente impolverati.
Birroncino per Marco, Caffè e acqua con le bolle per me, "2 Zigarri", "2 MS", tante piaceloli chiacchiere.
Poi Marco torna a casa a Quartu ed io vado a Torre delle Stelle da mia cognata.
Morale della favola: "Una bellissima favola pomeridiana, godutissima e con Cervo-sorpresa.
Grazie Marco, tante tantissime grazie per questo splendido pomeriggio!!!
Ciao, BrunoXT
(Polverosigno felice)


report di Marco:
Grazie Bruno, mi sono divertito anche io, certo il passo che avevamo non era da scavezzacollo ma è andata bene così.
Quando sono tornato a casa ero pensieroso, possibile che queste uscite a velocità tranquille io non le riesca più a fare?
Ormai il TTeddu è iper-specializzato, io ora abbastanza smaliziato come guida, morale, per divertirmi e sentire cantare il motore al limite prendo dei rischi che forse cominciano a essere alti.
Nell'uscita scorsa col Mondial Regolarità 125 del 1974, ero al massimo della guida, delle prestazioni della moto, ma a metà della velocità, e con il massimo divertimento. E allora dov'è il giusto compromesso?
Boh! sono pensieroso :-)
E ora il report, bravo Bruno, ha fatto molti passaggi tecnici soprattutto dopo Nuraghe S.Elena.
Non era certo a digiuno di fuoristrada, visto che da ragazzo aveva un desideratissimo (da me) KTM 125 GS rosso, una libidine per quegli anni, per chi ha conosciuto la musica delle vibrazioni delle alette del cilindro e testa RADIALE, uao!!
Una precisazione, il sentiero lo aprimmo con Efix, Maurizio Citz, Giuseppe e Danix; quella volta Kalo si passò :-)))
Bene anche la moto di Bruno, un bel XT600, l'ho visto bene in fuoristrada, il posteriore assorbiva bene i colpi e anche la forcella, non pensavo;
mi ha ricordato il glorioso DR600 di Giuseppe.
Ho finito, vi saluto tutti
e...,
alla prossima.
Zio Marco (oggi un po' filosofo, che palle ehh!:-)

Ciao,
Marco.